Mostriamoci virtualmente
Si può realizzare una mostra on line?
Evitando che sia una versione nostalgica o, peggio ancora, una brutta copia di una “reale”?
E’ possibile ripensare la modalità di “mostrare” l’arte?
Effettivamente non è semplice trovare una risposta giusta a tutte queste domande. Con gli studenti dell’Istituto Sant’Apollinare, del Liceo classico Francesco Vivona, e dell’IIS Bramante si è provato a dare una, o più soluzioni.
Domitilla Dardi, curatrice insieme a Elena Tinacci della mostra on line MAXXI Casamondo – ideata e realizzata durante il primo lockdown – ha dato lo spunto per una riflessioni che ha particolarmente appassionato i partecipanti di diverse edizioni di MAXXI A[R]T WORK che hanno lavorato in tal senso.
Prendendo spunto da alcune opere della Collezione permanente o da mostre del MAXXI, si è prima individuato un tema per poi ricercare lavori di artisti che per affinità semantica o stilistica possono essere accomunati.
Le tesi curatoriali prese in esame sono tante così come le discipline artistiche messe in dialogo tra loro.
Instagram è il social network che meglio si presta ad accogliere operazioni del genere anche perché è il più gettonato dal target in questione.
I diversi gruppi di lavoro hanno pubblicato raccolte di opere che tra loro creano un corto circuito ricco di rimandi e suggestioni.
Chi, più attento alle questioni legate ai cambiamenti climatici come gli studenti del Saint Apollinaire, con “Stay at changes” ha posato l’accento sulle conseguenze nefaste dell’inquinamento e la mostra Re-cycle del MAXXI è stato lo spunto per mettere insieme opere dell’artista Alper Dostal con i graffiti di Banksy, le campagne di sensibilizzazione del WWF con le istallazioni di Paul Villinski.
Il team curatoriale dell’IIS Bramente ha individuato sei declinazioni della stesso tema e il progetto “Stay green with art” è un articolato profilo Instagram che mette insieme progetti architettonici di riqualificazione urbana, reportage della gentrificazione intensiva delle megalopoli orientali, l’inquinamento degli oceani ed operazione esemplari di sostenibilità.
Si chiude il cerchio con il progetto “Visual Street Art” – altro team dell’IIS Bramante – che grazie alle opere di Blu, William Kentridge, Yoko Ono, Mr Fijodor, Erica il cane, NemO’s e Iena Cruz, fanno il punto sulle conseguenze della desertificazione, della cementificazione selvaggia, della deforestazione e dell’inquinamento atmosferico e marittimo.
Se invece la tecnica artistica è la fotografia, il gruppo di lavoro dell’IIS Bramante ha scelto di focalizzarsi sulle emozioni suscitate dagli scatti di più o meno noti fotografi.
Man Ray, Letizia Battaglia, Christian Hopkins, Steve McCurry, Jacques Henri Lartigue, Dorothea Lange, Maria Grazia Massimiani, Michele Vacchiano e Paolo Marchetti sono gli autori selezionati per fare una panoramica delle tante possibili modalità di raccontare il mondo, le persone, la storia. Tutto questo viene messo insieme nel progetto “Flash of emotions”.
Non si parla di emozioni ma di percezione visiva per il team curatoriale del Liceo scientifico Vivona che con “Cromatic View – Il mondo non è uguale per tutti” affronta con approccio scientifico la questione, facendo leva su opere della Collezione del MAXXI e non solo.
Un quadro di Caravaggio o di Kandinskij, una istallazione di Olafur Eliasson o un’opera di Sol LeWitt come vengono percepite da chi è affetto da patologie legate alla vista come, ad esempio, la deuteranomalia, la protanomalia, la tritanomalia, la acromia e la miopia? E’ sufficiente visitare “Cromatic View” per comprendere le distorsioni cromatiche o le anomalie della percezione dei colori e delle forme.
“UpStreaam” è il titolo di un piccolo grande progetto dedicato agli stereotipi, all’omologazione, all’alienazione, alla diversità. Il gruppo di lavoro del Liceo scientifico Vivona nella prefazione parla chiaro quando dice: “Identità, stereotipi, diversità: tematiche lontane e vicine allo stesso tempo.
In una società dove domina la pubblicità, la propaganda verso dei canoni prestabiliti, riteniamo giusto e necessario lanciare un messaggio, quello di seguire solo e soltanto il canone espresso dal proprio io.
L’obbiettivo di questa mostra on line è proprio quello di distruggere certi ideali, in particolar modo femminili, che opprimono l’identità̀ del singolo. Diversità è bellezza, diversità è arte”.
Riguardo alle affinità e alle divergenze, in una chiave più concettuale o formale, è dedicato il progetto “Opposti e Affini”, frutto della riflessione degli studenti dell’Istituto Sant’Apollinare. Non è stata esclusa nessuna forma d’arte e che sia cinema o architettura, musica o arte, poesia o street art non fa differenza se non la contrapposizione tra estremi.
Particolarmente complessa e articolata è la gallery realizzata dai ragazzi del Liceo classico Luciano Manara di Roma ai quali abbiamo chiesto di selezionare opere, di ogni genere e disciplina, che potessero rappresentare la loro soggettiva visione del mondo.
Come fosse un identikit pieno di particolari sfumature e contraddizioni, partendo proprio dal progetto fotografico “Identikit” di Luigi Ghirri, ogni studente ha fatto una ricerca con l’obiettivo di rappresentare il proprio io. Nasce così “ComplesseVisioni – Galleria delle menti in crescita”.
Sono state selezionate centinaia di opere (si va da “Le voyage dans la lune” di Georges Méliès a “Orange and Yellow” di Mark Rothko, da “SBQR, netnude, gayscape, orsiitaliani, etc” di Stefano Arienti al London Aquatics Centre di Zaha Hadid) alle quali hanno delegato il compito di rappresentarli, come fosse simboli di una eterogenea e molteplice visione, a occhi spalancati, sul mondo.